Bitcoin: diario di un (selvaggio) rally

L’allarme bolla s’impenna, dopo che Bitcoin irrompe oltre la soglia dei 15 mila dollari: il progresso è impressionante, ma proprio per questo mette i brividi. Nei giorni scorsi anche Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo è andato in Tv per lanciare il suo warning, che va affiancarsi a quelli di Premi Nobel: uno per tutti, l’economista Stiglitz ha chiesto la messa al bando delle cripto-valute. Secondo il premio Nobel per l’economia, i bitcoin andrebbero messi fuori legge. Jamie Dimon ha definito i bitcoin “una frode” , ma l’adviser di Wall Street Tom Lee prevede che i bitcoin salgano a 100.000 dollari, prima che scoppi l’eventuale bolla.

Ricordatevi che per gli acquisti le persone si fidano più di Google che dei consigli dei parenti stretti, come spiega, in ambito, e-commerce la ricerca “Il Consumatore Digitale allo Specchio”, condotta da Netcomm. E “Buy Bitcoin” ha superato “Buy gold” nelle ricerche online, come il Leave mise la freccia sul Remain alla vigilia del referendum sulla Brexit. Siamo in territorio sconosciuto, dove il sonno dei regolatori ha creato un mostro?

A cosa è da attribuire il rialzo del 40% solo di questo mese (sfiora +1500% da inizio anno)?

A parte, la probabile bolla, vanno presi in esame tre fatti: in primo luogo, il lancio dei primi futures, anche se le grandi banche USA hanno chiesto stress test sulla moneta virtuale prima del debutto di derivati (che potrebbero accelerare lo scoppio di una eventuale bolla: basta ricordare la storica bolla dei tulipani), proprio per raffreddare i bollenti spiriti; in secondo luogo, l’adozione della blockchain da parte del principale operatore australiano di equity e derivati, ASX; la promessa di Lightning Network di offrire un nuovo modo per pagare in bitcoin, risolvendo il problema di congestione della cripto-valuta (Lightning Network vuole permettere ad acquirenti e venditori di effettuare transazioni privatamente, e broadcast successivi della loro attività, al network pubblico).

La bolla è probabile, ma la bitcoin mania, l’irresistibile ascesa delle criptovalute, sembrano inarrestabili.

Il fenomeno Bitcoin assomiglia all’esordio di Napster. Il programma di file sharing, realizzato da Shawn Fanning e Sean Parker (uno dei primi investitori di Facebook, successivamente), fu traumatico: attivo dal giugno 1999 fino al luglio 2001, si diffuse su larga scala a partire dal 2000. Illegale, scardinò il mercato musicale. Anche dopo la sua chiusura, il Peer-to-peer (P2p) si diffuse a macchia d’olio. Solo Apple, quando presentò iTunes, il servizio di download legale di musica per iPod, lanciò un salvagente alle case discografiche, travolte dallo tsunami.

Ecco: Bitcoin sembra Napster. O, se preferite, un Napoleone a cavallo che infiamma e mette a soqquadro l’Europa intera: ci vorranno la sconfitta di Waterloo e il capolavoro del Congresso di Vienna per restaurare l’ordine nel Vecchio Continente.

Sarà uno sboom post-bolla a portare tutti i player del mercato valutario al tavolo, per riportare l’ordine dopo lo tsunami-Bitcoin?

UPDATE: Tutte le criptovalute toalizzano ora 376 miliardi di dollari, una capitalizzazione superiore a quello dei giganti di Wall Street come Exxon e JP Morgan.

La UE ha rilasciato la lista nera e grigia dei Paradisi Fiscali: i Bitcoin non sono nella black-list, anche se sono il Paradiso ideale: le crypto-currency regolano il nero nel mondo.

Valve Steam, piattaforma di gaming online, ha cessato di accettare Bitcoin: segno che la cripto-valuta (troppo volatile) è sempre meno moneta virtuale, ma sta diventando altro. Ora gli occhi sono puntati su Lightning Network.

L’andamento di Bitcoin è sempre più simile a quello di Amazon e Netflix (vedi Tweet precedente), aziende che hanno svolto un ruolo attivo di disruption innovativa nei rispettivi settori (nel retail la prima, nell’intrattenimento la seconda). Segno che Bitcoin viene visto come protagonistadella disruption nell’ambito del Banking. Ciò esclude la bolla? No, ma apre uno spiraglio su un’interpretazione diversa del fenomeno che, se fosse una nazione, sarebbe già entrato nel G20 in 18esima posizione.

Ore 18.00: Bitcoin ha impiegato 5 ore per salire di mille dollari a quota 16 mila dollari, superando la Svezia nella Top20 delle valute (ma ha già toccato il nuovo massimo storico a 19mila su Coinbase, una delle piattaforme che detiene un terzo circa dei volumi di scambi di cripto-valuta. Bitcoin ha ora una capitalizzazione di mercato di oltre 270 miliardi di dollari.

L’Indonesia mette al bando le transazioni in Bitcoin.

Jerry Yang, co-fondatore di Yahoo, fra i primi ad investire in Alibaba, crede che i Bitcoin troveranno un posto in società. Michael Novogratz, pur temendo la più grande bolla di sempre, ritiene che il prossimo importante traguardo siano i 40 mila dollari per la fine dell’anno prossimo.

Bloomberg riporta che solo mille persone detengono il 40% dei bitcoin (ma nelle cripto-valute Gnosis, Qtum e Storj, gli investitori top controllano più del 90% del mercato).

Dopo la folle settimana di bitcoin (un rally statosferico che si traduce in +1500% da inizio dell’anno, ma siamo su un ottovolante, forti crescite con vertiginosi cali – dopo aver guadagnato il 40%, ha bruciato un quinto del suo valore), oggi debuttano i futures in Borsa: i broker chiedono più salvaguardia per proteggere i clienti dall’elevata volatilità.

Il Bitcoin è valutato oltre 18 mila dollari al Chicago Board Options Exchange.

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