Intervista a LAYLA PAVONE (Digital Magics): Serve un’alleanza di sistema per portare il Made in Italy digitale in tutto il mondo

ScenariDigitali.info intervista LAYLA PAVONE, Consigliere e Chief Innovation Marketing and Communication Officer di Digital Magics, il noto business incubator di startup innovative e scaleup digitali, per fare il punto sui temi più scottanti dell’Italia digitale 2018: Industria e Impresa 4.0, competenze digitali, startup e innovazione, e-commerce e Pmi alle prese con la trasformazione digitale. Temi di cui Layla Pavone si occupa, con grande professionalità e “veduta lunga”, da oltre tre decenni, fin dai primi passi mossi nella Rete ai tempi delle BBS e dell’avventura di Video Online, intrapresa, da autentica visionaria e con serio pragmatismo, subito dopo la laurea in Scienze Politiche e un master in Comunicazione d’impresa e nuove tecnologie. Pioniera di Internet e soprattutto della pubblicità digitale, insignita del Premio Eccellenza di Manageritalia nel 2007, in questa intervista Layla Pavone delinea gli scenari digitali nell’Italia di oggi, in un Paese che deve imparare a crescere grazie all’innovazione, alle competenze digitali e alle sfide del futuro. Un futuro che è già qui, corre veloce e non deve coglierci impreparati, a partire dagli investimenti in Impresa 4.0, banda ultra larga e nell’ecosistema delle startup. Ma dobbiamo anche essere consapevoli delle nostre potenzialità: in fondo, “se il Made in Italy fosse un brand, sarebbe il terzo più conosciuto al mondo“. Ecco l’intervista a Layla Pavone.

Layla Pavone, Consigliere e Chief Innovation Marketing and Communication Officer di Digital Magics
Layla Pavone, Consigliere e Chief Innovation Marketing and Communication Officer di Digital Magics

ScenariDigitali.info: Industria 4.0 registra ritmi cinesi: +11% gli investimenti in beni 4.0, mentre la produzione industriale segna +3% e l’export +8%. Il 2018 sarà l’anno della formazione. Come si può colmare il divario nelle competenze digitali?

LAYLA PAVONE: Secondo gli ultimi dati dell’UE, il 44% degli europei non possiede skill digitali di base. A livello Italia solo il 19% dei lavoratori italiani possiede elevate competenze digitali, contro la media europea del 37% e sempre in Italia c’è una bassa partecipazione a corsi di formazione (8,3%) rispetto alla media dell’Unione Europea (18,8%) e a Paesi come Francia (18,8%) e Svezia (29,6%).

Il capitale umano e le competenze digitali sono due temi centrali da sviluppare e sostenere affinché il nostro Paese torni a essere primo nelle classifiche dei Paesi a più alto indice di innovazione. Pensiamo solo al fatto che oltre il 60% dei giovani studierà per fare un lavoro che oggi non esiste e che il 90% dei lavori del futuro richiede skill digitali. Si stima inoltre che saranno oltre mezzo milione i professionisti digital ricercati in Europa nei prossimi anni.

Recentemente il Governo italiano ha presentato il Piano nazionale Impresa 4.0 che prevede numerose misure dedicate proprio alla formazione come: investire 40 milioni di euro per avviare centri di competenze ad alta specializzazione per le imprese italiane e 95 milioni di euro per incrementare il numero di studenti iscritti agli Istituti Tecnici Superiori; lanciare un fondo per il capitale immateriale, competitività e produttività per finanziare progetti di ricerca e istituire il credito di imposta sulla formazione 4.0 per incentivarla.

Anche il nostro incubatore di startup innovative, Digital Magics, ha cercato di dare una risposta con il più importante hub per l’innovazione del Digital Made in Italy, costruito con Talent Garden, network di coworking leader in Europa e Tamburi Investment Partners, prima investment-merchant bank italiana indipendente. TAG Innovation School, la scuola dell’innovazione digitale di Talent Garden, sviluppa percorsi di formazione innovativi per studenti, esperti del settore e aziende: Master full time, part time, Masterclass e programmi di digital transformation, creati sulle esigenze del mondo del lavoro e delle imprese.
Con Università Telematica Pegaso e Universitas Mercatorum, abbiamo lanciato Digital Magics Startup University: il più importante polo italiano di formazione telematica per tutti gli aspiranti startupper.

Infine per la formazione aziendale e il change management abbiamo creato il GIOINGasperini Italian Open Innovation Network – dedicato a imprenditori, professionisti, manager di imprese italiane. Un percorso di informazione e formazione “disruptive”, volto a fornire strumenti, supporti e suggestioni, necessari per affrontare la sfida della quarta rivoluzione industriale dell’innovazione. Un ciclo di appuntamenti nelle più importanti città italiane che riparte nel 2018 con la terza edizione.

ScenariDigitali.info: Nell’ultimo anno il tasso di adozione delle tecnologie è in rialzo del 6%, segno che le aziende credono nell’innovazione e nella trasformazione digitale. Adesso è l’ora di puntare sulla rivisitazione dei modelli di business per recuperare produttività e competitività? L’evoluzione è in atto? Le Pmi sono pronte?

LAYLA PAVONE: L’Open Innovation – ovvero l’innovazione di processi, servizi e prodotti aziendali grazie alle tecnologie esterne delle startup – e la trasformazione digitale rappresentano il futuro dell’economia e le imprese italiane devono affrontare e vincere questa sfida, se vogliono essere competitive sui mercati internazionali.

Dal 2015, quando ancora nessuno in Italia parlava di “innovazione aperta”, noi di Digital Magics siamo partiti e abbiamo lanciato, fino a oggi, più di 20 programmi di Open Innovation con le più importanti aziende italiane come: Moleskine, Poste Italiane, Electrolux, Gruppo Intesa Sanpaolo, Fastweb, Gruppo Adecco, EY Italia, Cisco, Bricoman Italia, IBM, Editoriale Il Fatto (Il Fatto Quotidiano), Nice, Lazio Innova, Federmanager, Buffetti, Merck, euro engineering, Zeta Service, Enel, Sky, coinvolgendo oltre 800 startup e scaleup digitali.

Puntare sull’Open Innovation per le imprese significa creare valore con le migliori innovazioni che il mercato offre, trasferendole all’interno dell’azienda, favorendo così contaminazione e trasformazione digitale e in questo modo migliorando i processi con efficacia ed efficienza. Dall’altro lato le neo-imprese digitali, grazie alle collaborazioni commerciali e alle sinergie, hanno un supporto e un’accelerazione concreti per la crescita del loro business. Il tutto in una logica win-win.

Stiamo creando un vero e proprio ponte strategico fra le aziende italiane e l’ecosistema delle startup innovative, perché il momento è adesso.

ScenariDigitali.info: Le startup rappresentano una grande opportunità e una sfida, un mercato con 45 mila addetti, ma servono adeguate fonti di finanziamento. La Francia ha un piano da 13 miliardi di euro per sostenerne lo sviluppo. L’Italia cosa può fare per stare al passo con i Paesi più innovativi d’Europa?

LAYLA PAVONE: Sicuramente il Governo deve diventare il primo attore che guidi una strategia di lungo periodo, sia investendo come pubblico nell’innovazione e nella formazione e competenze digitali; sia favorendo ancora di più, con forti agevolazioni fiscali, gli investimenti di fondi, privati e aziende nelle startup innovative. I primi passi si sono avuti con il Ministro Passera, poi con il piano Industria 4.0 del Ministro Calenda e ora con Impresa 4.0, ma siamo ancora ben lontani dagli investimenti e dalle misure intraprese da altri Paesi europei con cui normalmente ci confrontiamo come la Francia, UK o Germania.

Deve essere lo Stato a guidare la cabina di regia e tutti gli operatori del nostro settore – università, startup, incubatori, venture capitalist, business angel, famiglie italiane, imprese eccetera – devono lavorare insieme con una vera e propria alleanza di sistema per portare il Made in Italy digitale in tutto il mondo.

L’Italia è uno dei Paesi con il più alto tasso di risparmio gestito e sarebbe molto importante coinvolgere anche le famiglie italiane, attraverso un programma culturale e di educazione agli investimenti finanziari; se solo in una piccola parte dei risparmi degli italiani fosse indirizzati verso l’ecosistema dell’innovazione e delle startup, lo sviluppo della nostra economia ne beneficerebbe. Il nostro partner e importante socio, Tamburi Investment Partners, è senz’altro un apripista: nel 2017 ha annunciato la nascita di StarTIP S.r.l. che prevede di investire fino a 100 milioni di euro in imprese e progetti nell’area delle startup, del digitale e dell’innovazione.

ScenariDigitali.info: Infine, il capitolo e-commerce. In 6 anni sono aumentate di +9mila unità le imprese italiane che vendono online, ma il Paese rimane nelle retrovie. L’Italia dovrebbe scommettere su cultura digitale ed alfabetizzazione informatica e su un’adeguata infrastruttura tecnologica. Serve un piano anche per lo shopping in Rete?

LAYLA PAVONE: Certamente in Italia c’è ancora il problema del cosiddetto “digital divide” che è di natura culturale, ma anche tecnologica. Ma, anche per quanto riguarda l’e-commerce le opportunità del nostro Paese sono enormi. Basti pensare che se il Made in Italy fosse un brand, sarebbe il terzo più conosciuto al mondo e che sono solo 40.000 le imprese italiane vendono online contro le 200.000 in Francia. C’è ancora moltissimo spazio per crescere e per far sì che i prodotti e i servizi italiani continuino a essere leader a livello internazionale come la moda, la meccanica, la produzione di mezzi e trasporti.
Non a caso uno degli obiettivi di Impresa 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Economia e delle Finanze si riferisce a un piano per la banda ultra larga in tutta Italia con investimenti per sviluppare infrastrutture tecnologiche abilitanti per la nostra economia e per le nostre aziende.

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