Bitcoin a picco: la criptovaluta è la madre di tutte le bolle

Dopo i fasti di dicembre, Bitcoin è in caduta verticale. Crolla sotto la soglia degli 8000 dollari, si avvia verso i 7000 dollari: in caduta del 60% rispetto al picco di dicembre, ha bruciato il 40% in un mese e solo oggi il 10%. Sta esplodendo quella che Nouriel Roubini (colui che predisse il crollo dei mercati del 2008) ha definito la madre di tutte le bolle e “la più grande bolla nella storia dell’umanità”? A vedere i grafici, sì. Chi doveva guadagnarci, ci ha guadagnato: ora il cerino rimane in mano a chi non aveva gli strumenti per prevedere il momento giusto per uscire da una speculazione.

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Bitcoin: diario di un (selvaggio) rally

L’allarme bolla s’impenna, dopo che Bitcoin irrompe oltre la soglia dei 15 mila dollari: il progresso è impressionante, ma proprio per questo mette i brividi. Nei giorni scorsi anche Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo è andato in Tv per lanciare il suo warning, che va affiancarsi a quelli di Premi Nobel: uno per tutti, l’economista Stiglitz ha chiesto la messa al bando delle cripto-valute. Secondo il premio Nobel per l’economia, i bitcoin andrebbero messi fuori legge. Jamie Dimon ha definito i bitcoin “una frode” , ma l’adviser di Wall Street Tom Lee prevede che i bitcoin salgano a 100.000 dollari, prima che scoppi l’eventuale bolla.

Ricordatevi che per gli acquisti le persone si fidano più di Google che dei consigli dei parenti stretti, come spiega, in ambito, e-commerce la ricerca “Il Consumatore Digitale allo Specchio”, condotta da Netcomm. E “Buy Bitcoin” ha superato “Buy gold” nelle ricerche online, come il Leave mise la freccia sul Remain alla vigilia del referendum sulla Brexit. Siamo in territorio sconosciuto, dove il sonno dei regolatori ha creato un mostro?

A cosa è da attribuire il rialzo del 40% solo di questo mese (sfiora +1500% da inizio anno)?
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A proposito di Bitcoin. Bolle, allucinazioni collettive e trasformazioni reali

Prima della nazionalizzazione del telegrafo, delle ferrovie e delle Big IT (Apple, Amazon, Facebook, Google e Microsoft), ci sono state le rispettive bolle: la telegraph bubble, la train bubble e chi di voi non si ricorda lo sboom della bolla delle dot-com nel 2000? Oggi le Big IT capitalizzano 3.4 trilioni di dollari. Ci sono allucinazioni collettive che, nella storia delle bolle americane, si sono trasformate in trasformazioni reali di prossima generazione? La risposta è sì, spiega uno splendido articolo di The Atlantic, che ripercorre la storia della valuta nelle due forme in cui la conosciamo: asset fisici come l’oro; e la moneta coniata dagli Stati. Ora arriva la crypto-valuta.

A proposito di Bitcoin. Bolle, allucinazioni collettive e trasformazioni reali
A proposito di Bitcoin. Bolle, allucinazioni collettive e trasformazioni reali

I bitcoin (e le altre monete virtuali, da Zcoin a sono emersi al culmine della crisi del comparto bancario del 2008. Nel 2013 valeva 12 dollari, oggi viaggia intorno a quota 10mila (nonostante abbia perso un quinto del valore in 24 ore). Continue reading “A proposito di Bitcoin. Bolle, allucinazioni collettive e trasformazioni reali”

Bitcoin, allacciate le cinture

Bitcoin ha sfondato la soglia psicologica degli 11 mila dollari: ha guadagnato mille dollari in 12 ore. Da inizio dell’anno è cresciuto di dieci volte, anzi, in questi minuti, 11 volte (+900% in 12 mesi fino a 12 ore fa; +50% da ottobre ad oggi). La moneta virtuale ha registrato 300.000 nuovi utenti fra il giorno del Ringraziamento e domenica (fonte: coinBase). Il Nasdaq, due ore fa, ha annunciato i Bitcoin Futures: li introdurrà l’anno prossimo, nel secondo trimestre.

Bitcoin è la più grande bolla di sempre? Contiene un rischio sistemico?
Bitcoin è la più grande bolla di sempre? Contiene un rischio sistemico?

Siamo in territorio bolla? Oggi la cripto-valuta conta 13 milioni di clienti. Triplicati in un anno, secondo il gruppo Bespoke Investment. Continue reading “Bitcoin, allacciate le cinture”

Cinque motivi per rimanere scettici sul rally di Bitcoin

Bitcoin è a livelli record. La criptovaluta ha prima battuto l’oro, quindi ha raggiunto i 2.800 dollari, raddoppiando il valore soltanto nel mese di maggio, grazie ad alcuni fenomeni orientali: la cancellazione delle banconote da 500 e 1.000 rupie per arginare l’evasione ha spinto in India l’utilizzo di Bitcoin; da un paio di settimane, in Giappone i pagamenti tramite criptomoneta sono legali, con punte del 40% del totale delle transazione finanziarie.

Nel novembre scorso, il Bitcoin viaggiava sui 700 dollari per ogni singolo esemplare, per sfondare, per la prima volta a febbraio, la soglia dei 1.000 dollari, salire a 1.500 dollari ad aprile: ha poi toccato i 2.800 dollari, per poi chiudere la seduta di giovedì scorso a 2.500 dollari.

L’incremento del 100% ricorda i fasti del novembre 2013, quando bitcoin quintuplicò il valore e toccare i mille dollari. Già nel giorno di San Valentino, dimezzava il valore, per languire sui 500 dollari per due anni. Il rally non è una novità.

Cinque motivi per rimanere scettici su Bitcoin
Cinque motivi per rimanere scettici su Bitcoin

Il blockchain sta arrivando nel mainstream, per rendere le transazioni più sicure ed efficienti. Ma il bitcoin continua ad essere caratterizzato da una forte volatilità.

Se abbiamo visto le ragioni alla base del rally, che hanno permesso alla moneta virtuale di frantumare i record, ecco i cinque motivi per rimanere scettici su Bitcoin.

1) L’attacco via ransomware Wannacry ha dimostrato che bitcoin è ancora la valuta più amata da hacker e cyber-crimine, a causa dell’anonimato. La bancarotta di Mt. Gox a Tokyo e il trafugamento di Bitfinex ad Hong-Kong sono fatti che hanno lasciato un ricordo amaro.

2) La comunità bitcoin è stata indecisa per più di un anno sull’upgrade della blockchain. Non è ancora chiaro se il 2017 sarà l’anno per scalare o no. Differenze ideologiche hanno impedito a 50 aziende di trovare un accordo per accelerare le transazioni.

3) Bitcoin conta 700 rivali, secondo Ron Quaranta, chairman di Wall Street Blockchain Alliance. Qualcuno potrebbe emergere e rendere bitcoin obsoleto. Bitcoin deteneva l’85% del mercato delle monete virtuali, per crollare a metà del settore, secondo CoinMarketCap.com.

4) Bitcoin non ha ancora ottenuto alcun riconoscimento governativo. Senza il il via libera a un Etf, promosso dalla SEC, manca ancora un ok dall’alto.
Inoltre, Sanford C. Bernstein ha scritto un report, secondo cui la blockchain ha un impatto non rivoluzionario, ma soltanto “evolutivo” nei mercati emergenti, Cina compresa.

5) Rischio bolla. Non staremo a raccontarvi per l’ennesima volta la storia dei tulipani nell’Olanda del ‘600, ma non diteci che questa volta è differente. Alla fine tutte le bolle si assomigliano, almeno un po’.

Mirella Castigli