Huawei svela il Huawei P30 e P30 Pro, 4 fotocamere posteriori: focus sullo zoom fino a 50x

La modalità notte e lo zoom (5x ottico, SuperZoom Lens 10x ibrido) fino a 50x (digitale) impressionano la platea invitata alla presentazione del Huawei P30 e P30 Pro. Oggi è una giornata importante per il colosso cinese, primo, perché incassa lo scampato pericolo: la UE non metterà al bando Huawei, come aveva chiesto il Presidente Trump, anche se l’azienda rimane sorvegliata speciale nella UE per il 5G.

Huawei (sorvegliata speciale nella UE per il 5G) svela il Huawei P30 e P30 Pro, 4 fotocamere posteriori focus sullo zoom fino a 30x
Huawei (sorvegliata speciale nella UE per il 5G) svela il Huawei P30 e P30 Pro, 4 fotocamere posteriori focus sullo zoom fino a 30x

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Gli smartphone del CES 2018

Nonostante il black-out, il CES 2018 rappresenta una delle più vivaci vetrine dell’anno.

Gli smartphone del CES 2018
Gli smartphone del CES 2018

L’evento clou del mercato smartphone rimane il Mobile World Congress a Barcellona: infatti MWC 2018 ospiterà la presentazione dell’atteso Samsung Galaxy S9. Ma anche alla kermesse di Las Vegas, si sono messi in mostra alcuni interessanti modelli di smartphone in cerca di fortuna. E stupiscono Vivo Phone che manda in pensione il bottone Home e il ritorno del PDA, l’antenato degli smartphone che spopolava a fine anni ’90 e primi 2000. Continue reading “Gli smartphone del CES 2018”

Tutti gli utenti di Apple aspettano iPhone X e snobbano l’8

Da sempre il cliente tipo di Apple vuole il top di gamma. Se il modello di punta dell’anno è iPhone X, il cliente tipo di Apple si metterà in fila per acquistare lo smartphone del decennale, l’edizione luxury più costosa. Non stupisce che le vendite di iPhone 8 siano tiepide. Anemiche, come scrive Reuters (900 mila unità in meno rispetto a un anno fa). Gli eventuali record di vendita spetteranno all’iPhone X quando sarà a scaffale. Come era prevedibile fin dalla presentazione.

iPhone X
iPhone X con schermo Oled e ricarica wireless: in vendita a novembre

Secondo indiscrezioni, l’azienda di Cupertino sarebbe costretta a tagliare la produzione dell’iPhone 8 e 8 Plus del 50%, per puntare sull’iPhone X. Nulla dovrebbe preoccupare l’azienda guidata dal Ceo Tim Cook che continua a vendere – bene – i modelli 7 e 7 Plus vecchi di un anno.  Continue reading “Tutti gli utenti di Apple aspettano iPhone X e snobbano l’8”

Huawei Mate 10, lo smartphone AI che riconosce ciò che inquadra

Huawei ha presentato l’atteso Mate 10. Srgni particolari: l’intelligenza artificiale (AI) nell’hardware, big screen, smussature più sottili. L’azienda cinese affianca alla versione 10 e 10 Pro anche quella con Porsche Design. Ma vediamo le specifiche tecniche: Mate 10 ha uno schermo LCD da 5.9 pollici (con risoluzione da 2560 x 1440 pixel), mentre il Mate 10 Pro vanta un display OLED da 6 pollici (con risoluzione da 2160 x 1080 pixel).

Huawei Mate 10, lo smartphone AI che riconosce ciò che inquadra
Huawei Mate 10, lo smartphone AI che riconosce ciò che inquadra

Il Pro sembra più piccolo grazie all’aspect ratio da 18:9. Il 10 è spesso 8.2 mm e posiziona il sensore per le impronte digitali; il Pro è più sottile, 7.9 mm e ospita il sensore sul retro. Il Pro è resistente all’acqua (IP67) e ha un IR blaster, mentre il Mate 10 mantiene il jack audio e la card slot per le microSD.  Continue reading “Huawei Mate 10, lo smartphone AI che riconosce ciò che inquadra”

SLIDESHOW: Pixelbook, Pixel 2 e 2 XL: l’hardware Made by Google con l’AI dentro

L’intelligenza artificiale (AI) è il vero fil rouge dell’evento di ieri sera di Google, in cui sono stati presentati il chromebook ibrido (2-in-1) Pixelbook, gli smartphone Pixel 2 e 2 XL: l’AI sale a bordo degli smartphone e perfino di una fotocamera che decide da sola quando scattare. Invece gli auricolari wireless Pixel Buds, con Google Assistant, traducono in tempo reale in quaranta lingue grazie a Google Translate.

Google Pixelbook, Pixel 2 e 2 XL: l'hardware con AI dentro
Google Pixelbook, Pixel 2 e 2 XL: l’hardware made by Google con l’AI dentro

I nuovi Pixel, gli smartphone con il retro più sexy, sono stati presentati, all’indomani (o quasi) dell’acquisizione per circa un miliardo di dollari di circa 2mila ingegneri e developer dall’azienda taiwanese HTC. Ma vediamo i nuovi smartphone nel dettaglio, specifica per specifica, ricordandoci che hanno un segno particolare: l’AIContinue reading “SLIDESHOW: Pixelbook, Pixel 2 e 2 XL: l’hardware Made by Google con l’AI dentro”

VIDEO: Bill Gates sceglie Samsung Galaxy con Android

L’addio di Microsoft a Windows Phone ha lasciato gli utenti dell’OS a un bivio (passare all’iPhone con Apple iOS o a device con Google Android?). Una scelta che ha costretto anche il suo celebre co-fondatore ad abbandonare i dispositivi dotati del software di casa e ad effettuare la migrazione. Bill Gates ha annunciato di aver scelto Samsung Galaxy, per la precisione un Galaxy S8 personalizzato.

Questo è un momento d’oro per Samsung, reduce dalla felice presentazione del nuovo Galaxy Note 8 (che fa dimenticare i guai del precedente modelli, problemi risolti da tempo) e dalle ottime vendite del Galaxy S8, il modello scelto da Bill Gates.

Bill Gates sceglie Samsung Galaxy
Mentre Samsung lancia Galaxy Note 8, Bill Gates sceglie Samsung Galaxy

L’azienda sud-coreana è la sesta nella classifica “Best Global Brands 2017” di Interbrand. Continue reading “VIDEO: Bill Gates sceglie Samsung Galaxy con Android”

VIDEO: Aspettando Pixel 2, Google compra i talenti di HTC

HTC non è un vendor Android qualsiasi, ma – volente o nolente – è un primus inter pares, anche solo per un motivo storico: è stato il primo OEM a scommettere sull’OS open source di Google. Era l’epoca del T-Mobile G1 e all’epoca la casa di Taiwan era un vendor legato a Microsoft, con cui collaborava sui terminali con Windows Mobile: un’era geologica fa. Inoltre, quando Google è tornata all’hardware con i fortunati Pixel, dopo la svendita di Motorola (a Lenovo), è tornata a bussare alle porte del vendor taiwanese, con cui in passato aveva già realizzato i Google Nexus. L’acquisizione del team di HTC, per 1,1 miliardi di dollari, da parte di Google, ha dunque radici profonde, indice di un rapporto che prosegue negli anni.

Aspettando Pixel 2, Google compra i talenti di HTC
Aspettando Pixel 2, Google compra i talenti di HTC: affare da 1,1 miliardi di dollari

Certo, dal picco di vendite del 2011 (con 45 milioni di unità, secondo Counterpoint Research), Htc è piombata a 12,8 milioni di smartphone, passando dal 9% di market share a meno dell’1%. Una china pericolosa. Gli ultimi anni non sono stati facili per Htc, costretta a licenziare migliaia di dipendenti, a causa dell’ascesa delle tigri cinesi (Huawei, Xiaomi, ZTE, Vivo e Oppo: i produttori cinesi hanno raddoppiato l’export in tre anni, ora esportano il 40% dei loro device; Huawei, con un balzo del 50% in Europa nella prima metà dell’anno, potrebbe superare Apple come secondo vendor al mondo, alle spalle di Samsung: il Mate 10 è atteso il 16 ottobre), mentre esploravs nuove strade, oltre Android, ampliando il raggio d’azione alla realtà virtuale con il visore per la realtà virtuale (VR) Htc Vive.

La scommessa di Google, forte di oltre un miliardo di dollari per aggiudicarsi i talenti di HTC, dimostra che il motore di ricerca fa sul serio nell’hardware, il cui business è cresciuto del 42% a 3,1 miliardi di dollari nel secondo trimestre (il segmento però include il cloud, in rapida crescita).

Google era già entrata nel mercato hardware, quando aveva acquisito l’americana Motorola per 12,5 miliardi di dollari: era il 2012 e l’azienda aveva fretta di rastrellare brevetti per difendersi nella Patent war innescata da Apple. Ma, dopo soli tre anni, Google cedette gli asset hardware di Motorola alla cinese Lenovo, per una frazione della cifra sborsata solo pochi trimestri prima: fu costretta a vendere, anche a causa delle tensioni innescate fra i vendor Android (Samsung aveva minacciato di mettere Android in secondo piano, scommettendo su Tizen OS). Ma l’anno scorso Google ha assunto Osterloh (ex Motorola) per guidare il business hardware, dove verrà inglobato il team di Htc.

L’acquisizione dei talenti provenienti da Htc, per costruire i prossimi Pixel (a proposito, Pixel 2 vedranno la luce il 4 ottobre), creerà una nuova ondata di tensione fra Google, che realizza la piattaforma Android, e gli altri vendor Android, o questa volta filerà tutto liscio? Samsung non avrà timore della competizione rappresentata dai Pixel, costruiti dal team di Htc in stretta collaborazione con il team software di Google? Solo il tempo dirà se il ritorno di Google nell’hardware sia stata o meno la scelta giusta.

Non solo smartphone e digitale. La scuola oltre gli stereotipi: deve recuperare autorevolezza, credibilità, competenze

Lo stato della scuola italiana – una realtà dove convivono centri di eccellenza accanto a periferie desertiche e cimiteri degli elefanti – langue nei numeri dei test Ocse-Pisa. I test fotografano i ritardi dei nostri studenti rispetto ad altri Paesi più evoluti e al contempo sottolineano le diseguaglianze fra gli studenti lungo la Penisola: quelli di Bolzano, Trento e Lombardia, per esempio, segnano punteggi superiori di circa 30 punti rispetto alla media italiana, mentre gli alunni della Campania risultano 30 punti sotto, fatto che li zavorra di un ritardo pari a un intero anno scolastico.

Non solo smartphone e digitale. La scuola oltre gli stereotipi: deve recuperare autorevolezza, credibilità, competenze
Non solo smartphone e digitale. La scuola oltre gli stereotipi: deve recuperare autorevolezza, credibilità, competenze

In questo quadro già desolante, non va sottaciuto il grido di allarme delle associazioni di categoria: l’Osservatorio delle Competenze Digitali, condotto da Aica, Assinform, Assintel e Assinter Italia e promosso da Miur e Agid, nel triennio 2016-2018 stima che si potrebbero creare 85.000 nuovi posti di lavoro che richiedono specializzazione in ICT, ma mancano i professionisti dotati di competenze legate alla Trasformazione Digitale.  Continue reading “Non solo smartphone e digitale. La scuola oltre gli stereotipi: deve recuperare autorevolezza, credibilità, competenze”

Il ritorno di Andy Rubin con Essential Phone e lo speaker Essential Home

Andy Rubin, padre di Android, aveva lasciato Google nel 2014 per fondare la sua società Essential, sostenuta dall’incubatore Playground Global che ha raccolto 300 milioni di dollari per sfidare Apple e Samsung. Il nuovo smartphone Essential Phone PH-1 è un top di gamma, modulare ed elegante, in una parola essenziale (no logo e quasi privo di elementi fisici), con il display, protetto da Gorilla Glass 5, che occupa quasi totalmente la superficie frontale.

Il ritorno di Andy Rubin con Essential Phone e lo speaker Essential Home
Il ritorno di Andy Rubin con Essential Phone e lo speaker Essential Home

Con angoli arrotondati, lo schermo è ampio (5,71 pollici) con rapporto d’aspetto di 19:10 e risoluzione di 2560 x 1312 pixel. Vanta SoC Qualcommm Snapdragon 835, 4 GB di RAM e 128 GB di memoria interna. Al posto del jack audio da 3,5 mm (già mandato in pensione da Apple), è dotato di una porta USB di Tipo C, oltre al lettore di impronte digitali. Alle fotocamere consuete (frontale da 8 Megapixel e posteriore da 13 Megapixel), affianca una fotocamera per riprendere video a 360 gradi (in vendita a circa 200 dollari).

Lo smartphone di Andy Rubin sarà in vendita negli USA, disponibile in tre colori, al prezzo di 699 dollari.

Ma la novità che ha attirato l’attenzione della Code Conference è Essential Home, l’assistente domestico che lancia il guanto ad Amazon Echo e Google Home: lo speaker domestico è dotato di Ambient OS, il sistema operativo con assistente personale.

Per contrastare la frammentazione, uno dei maggiori problemi di Android, Andy Rubin ha annunciato servizi centralizzati nel back-end. Ma i dettagli saranno svelati in futuro.

UPDATE 28 settembre 2017: Essential Phone sarebbe uno dei peggiori flop del mondo Android, fermo a5 mila unità vendute. Nonostante Andy Rubin.