Dropbox verso l’IPO: in cerca di fortuna, l’app che conquistò Steve Jobs

Dropbox indossa un abito nuovo in vista dello sbarco in Borsa: il restyling grafico è la punta dell’ice-berg, sotto il vestito del design, la nuova Dropbox vuole comunicare la nuova mission, ovvero liberare creatività.

Dropbox verso IPO: in cerca di fortuna, l'app che conquistò Steve Jobs
Dropbox verso IPO: in cerca di fortuna, l’app che conquistò Steve Jobs

Dropbox prepara l’IPO: nata nel 2008 come servizio di storage, diventata sinonimo di “nuvola” per caricare e salvare i file, oggi il restyling del brand vuole sottolineare che “il modo in cui la gente usa Dropbox è mutato drasticamente nell’ultimo diecennio, (mentre, ndr) il nostro marchio non lo ha fatto”. 

L’azienda che Steve Jobs avrebbe voluto acquisire per integrarla in iCloud e nel servizio di sincronizzazione file (il co-fondatore di Apple la considerava a “feature, not a product”, un’opzione e non un un prodotto), in questi anni ha aggiunto una dozzina di funzionalità compreso il photo storage e l’editing dei documenti. Ma soprattutto, l’app ha voluto dare una mano al mondo business, aiutando i team a condividere i file: “Dropbox è una piattaforma aperta e un luogo per la creazione“.

Ecco il fenomeno Dropbox in numeri: 500 milioni di utenti e 200.000 abbonati business. Nel giro di breve tempo, divenne uno degli unicorni più grandi della Silicon Valley (gli unicorni sono le startup che raggiungono il valore di un miliardo di dollari), per salire a 4 miliardi di dollari nel 2011 e 10 miliardi nel 2014.

E così adesso Dropbox prepara l’initial public offering (Ipo) a Wall Street. Bloomberg dubita che i dati finanziari di Dropbox giustifichino questi valori. Ma a gennaio la startup ha spiegato che sta per fatturare il primo miliardo di vendite quest’anno, ben più dei 400 milioni di dollari di Box, che è già in Borsa da tempo. Il co-fondatore Drew Houston ha risposto per le rime alle critiche di Bloomberg (“Warren Buffett better be able to look at our business and say, ‘This lemonade stand makes money’“).

La più grande IPO hi-tech dell’anno è stata Snap (3.9 miliardi di dollari), ora sotto i riflettori c’è Rovio, lo sviluppatore di Angry Birds, il cui debutto è avvenuto il 29 settembre e ora è valutata un miliardo di dollari (ha raddoppiato i profitti nella prima metà dell’anno).

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