Makers, gli artigiani digitali hanno acceso le stampanti 3D e sfruttato Arduino contro il Coronavirus

Durante gli anni d’oro della globalizzazione la Cina è diventata la Fabbrica del Mondo, grazie alla de-localizzazioni delle produzioni meno produttive e competitive. Ma appena l’epidemia da Covid-19 ha messo in ginocchio Wuhan, la Cina ha chiuso la città in quarantena e i Paesi hanno via via chiuso i voli dalla Cina. E, quando il Coronavirus è arrivato in Occidente, Europa e Stati Uniti si sono trovati impreparati ad affrontare la pandemia: il lockdown, le supply chain interrotte, le filiere dei produttori di mascherine e respiratori impossibilitati a rifornire gli Ospedali dei dispositivi di protezione. Il problema delle valvole e dei ventilatori polmonari introvabili è stato bypassato con il 3D Printing e la flessibilità, unita alla competenza e alla fantasia degli artigiani digitali, i Makers.

makers-3d-printing_arduino_coronavirus
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Per rimediare a un tale shock, a rispondere all’appello di aiuto sono per fortuna accorsi in massa i Makers. L’emergenza chiama, gli esperti del settore, uniti in un movimento organizzato nei FabLab e nelle fiere di settore, le Maker Faire, hanno risposto in massa. Hanno iniziato a sperimentare, per trovare le migliori soluzioni al mondo, per produrre, con le stampanti 3D e con Arduino, le valvole mancanti e tutti i dispositivi necessari per salvare vite umane.

Quando mancavano un centinaio di valvole Venturi per un ospedale di Brescia, Cristian Fracassi e il suo team, pur violando un brevetto per fini umanitari, hanno acceso una stampante 3D e realizzato i dispositivi a tempo di record. Insieme a un ex primario, hanno trasformati una maschera da snorkeling in una respiratoria, per evitare che chi è in debito di ossigeno muoia.

NoviMakers sono corsi a dare una mano, in maniera concreta, per solidarietà. Con 18 bobine, 70 metri di nastro e 700 fogli lucidi per alimentare 9 stampanti 3D in uso continuo, hanno finora realizzato 1358 “face shields”, subito donate a Ospedali, medici pediatri (sono più di 150 i medici morti per Covid-19), la Crocerossa italiana, la protezione civile, le RSA dove finora si sono contati 7mila morti (il 40% per Coronavirus), farmacie e anche la Regione Molise (con 300 pezzi).

Johnny Chung Lee, ricercatore di Google, ha invece pubblicato i piani per un ventilatore basato su Arduino su GitHub per permettere a chiunque ne abbia bisogno di creare il dispositivo da utilizzare nel caso in cui manchi la disponibilità di ventilatori certificati dalla FDA, l’ente americano preposto alla certificazioni della strumentazione per utilizzo medicale.

Le idee dei Makers e dei movimenti Open Source volano: una buona idea dei makers di Brescia, viene copiata a Madrid, magari ottimizzata a New York e poi replicata di nuovo in Italia.

@CastigliMirella

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